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Il sintomo ti parla - con il collo bloccato: acqua, fuoco e fiori di Bach-

Questo articolo è stato tempo fa da me scritto per gli approfondimenti del gruppo Professione Floriterapeuta ed oggi sono qui a condividerne i contenuti con te e attraverso la mia newsletter, perché ritengo importante contribuire sempre più alla diffusione delle conoscenze ad ampio spettro che desiderano ridare voce al sintomo perché anch'esso è dotato di un linguaggio tutto suo che vuole essere ascoltato.


Ti auguro una buona lettura!

Quando Susanna Lupoli mi ha chiesto di tornare a partecipare alla raccolta degli approfondimenti di Professione Floriterapeuta con l’argomento “blocco”, la mia scelta è ricaduta immediatamente sul blocco del collo.


Ciò è avvenuto perché poco tempo prima, ho vissuto un blocco corporeo a livello delle mie vertebre cervicali che mi ha mantenuta in una condizione di estrema rigidità per alcuni giorni.


Un’ esperienza che desidero condividere con te, perché mi ha ancora una volta rammentato l’importanza di imparare a leggere i segnali che il nostro corpo ci invia per offrigli le cure di cui ha bisogno.


Una mattina di qualche mese fa ho avuto una discussione accesa con una persona a me cara, riguardo una questione di salute rispetto alla quale ci trovavamo in totale disaccordo.


Io che tendenzialmente sono una persona che prova sempre a tenere in considerazione opinioni diverse dalle mie, perché credo che “apertura all’altro” sia sinonimo di crescita, quella volta non ne volevo proprio sentire. In quella circostanza mi sono ritrovata a difendere la mia posizione come un felino pronto a combattere contro un animale rivale.


Mentre inveivo contro ciò che consideravo chiusura mentale del mio interlocutore, ho percepito chiaramente al mio interno un fuoco che, salendo molto velocemente dal basso, percorreva la mia colonna fino ad esplodere in testa. Tempo qualche ora, mi sono ritrovata con il collo completamente bloccato: mi era impossibile girare la testa da un lato e dall’altro.


Perché un blocco proprio al collo?





Secondo l’antica arte alchemica, il collo è legato all’elemento acqua - e dunque alla nostra sfera emotiva - che a sua volta parla della nostra capacità di adattamento, di provare empatia, di entrare in sintonia con l’altro anche se presenta come in questo caso, un punto di vista diverso dal nostro.

Gli antichi hanno sempre sostenuto che Acqua è Relazione.


Se l’acqua evapora nei vostri legamenti, se viene spazzata via intorno alle nostre vertebre, ecco che si presenta la rigidità perché viene a mancare quell’elemento che grazie al suo stato liquido, permette ad esse di mantenersi in una condizione di flessibilità. I diversi fasci che "scorrono" l'uno sull'altro senza danneggiarsi tra loro grazie all'ammortizzazione operata dall'acqua, iniziano pertanto a irrigidirsi e a provocarci del dolore.


Tutto ciò succede quando il fuoco dentro di noi divampa perché divampando fa evaporare l’acqua presente nel nostro corpo, proprio come succede nella vita di tutti i giorno: se mettiamo un pentolino con un po' d'acqua sotto ad una forte fonte di calore, dopo poco tempo essa evapora.


Il mio corpo mi stava mandando un segnale chiaro: "sono a corto di acqua ecco perché hai male; sei esplosa, il tuo fuoco - elemento legato alla nostra volontà- è venuta a farti visita con grande impeto; ora prenditi cura di me, delle tue emozioni di rabbia e dei pensieri ad esso associati. Restituiscimi uno stato di equilibrio”.


Così, congiuntamente ad un lavoro verso il mio Interno, volto ad offrire amore e comprensione alle emozioni che erano venute a visitarmi, senza giudicarle sbagliate, mi sono diretta verso i miei preziosi fiori di Bach per offrire al mio corpo e alla mia psiche un contributo diretto da Madre Natura.


Per la scelta di quelli più indicati per lavorare su questo blocco, mi sono fatta guidare in prima istanza dai due elementi interessati in questa dinamica: l’acqua -prosciugata- ed il fuoco -che era divampato -



Per lavorare sull’acqua ho scelto Rock Water che è l'essenza floreale che per eccellenza è legata alla rigidità articolare -oltre che a quella mentale che spinge a disapprovare comportamenti e atteggiamenti altrui diversi dai nostri che consideriamo giusti.




Il fuoco mi ha portato a optare per Vervain - verbena officinalis- perché in quel momento di disputa con il mio interlocutore, io ero davvero bruciante e volevo a tutti i costi convincerlo riguardo alla necessità che anche lui contribuisse a lottare contro le ingiustizie del mondo che spesso riguardano la nostra salute.



Ho scelto anche Scleranthus perché la perdita di movimento oscillatorio del mio collo mi ha immediatamente riportato alla necessità di tentare di ri integrare dentro di me gli opposti (scelte e opinioni agli antipodi), confidando altresì nella sua capacità di aiutarmi a ritrovare una coordinazione ed una capacità di movimento persa.



Infine, per lavorare sul dolore ho invece utilizzato Elm - Olmo- che oltre a rinforzare la funzionalità delle articolazioni, ci aiuta a lavorare sulla rigidità delle stesse.




Ecco, questa la Vita che ai miei occhi, si manifesta al nostro interno. Ella ci parla attraverso il movimento degli elementi che sono in noi e che ci chiedono, ogni volta che si produce un disequilibrio tra di essi, come è normale ed umano che sia, di lavorare dentro di noi per ripristinarne l’equilibrio perso.


Alle conoscenze, ai fiori e all’amore che lega Tutto, Grazie!

Wilma


Wilma Riolo

Psicologa e Ricercatrice Indipendente


Ricevo a Milano su appuntamento e via Skype

3457955225

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